Passare dal latte ai cibi solidi è una svolta nella crescita, un piccolo primo passo verso l’indipendenza. Il mutamento avviene sotto vari aspetti: i bambini sono capaci di stare seduti, lo sviluppo della coordinazione oculo-manuale permette loro di portare le cose alla bocca, e mano a mano il movimento di suzione si modifica per arrivare alla masticazione. Il cibo è davanti al bimbo, può essere toccato, schiacciato e assaggiato. Il momento della prima pappa diventa così istante esplorativo e creativo, permettendo al bambino di fare nuove esperienze sensoriali e tattili.
Una dimensione famigliare più ampia
Lo svezzamento è precursore dei molteplici avvicendamenti nello sviluppo che avvengono nel percorso di crescita: si lascia qualcosa per trovare qualcosa d’altro o prendere nuove direzioni.
La relazione con chi nutre evolve, non si sta più in braccio, attaccati al seno o al biberon, ma uno di fronte all’altro.
Lo stare a tavola introduce il bambino in una dimensione famigliare più ampia: si passa dalla relazione ad uno a uno, pensiamo all’allattamento al seno, all’essere imboccati, cosa che possono fare tutti quelli che si prendono cura del bambino. Essendo comunque momenti delicati, rimane fondamentale che chi nutre sia una persona che si prende cura abitualmente del bambino.
Rispettiamo i tempi di ognuno
Come sempre nella crescita è importante ricordare che i tempi dei bambini non sono i nostri: gli adulti sono abituati a passare da una situazione all’altra in maniera rapida.
I bambini hanno bisogno di adeguarsi con calma ai cambiamenti, di fare un passo avanti per poi tornare indietro e magari ripercorre gli stessi passi più volte. Bisogna dare loro il tempo di abituarsi alla novità.
Questo cambio di passa relativo alla relazione tra mamma e bambino può generare i sentimenti contrastanti; il bambino può rifiutare questa innovazione, e non voler mangiare, può percepire solo il senso di perdita, a bisogno di tempo per vedere quali cose positive arrivano con il cambio di abitudini. Nella pratica si sperimenta solo la manipolazione per poi lasciarsi andare e portare il cibo alla bocca o permettere all’adulto di essere imboccati. Darsi un tempo per accogliere il cambiamento è fondamentale per vivere con serenità, dandogli il giusto valore.
Parliamo di disostruzione
Per i genitori perplessi o in difficoltà sull’argomento, riproponiamo l’intervento del dott. Federico Poropat, pediatra del pronto soccorso di IRCSS Burlo Garofalo, intitolato proprio “Prevenzione prima delle Disostruzione”.
La paura che il bambino possa non masticare bene può frenare le sperimentazioni necessarie con le varie consistenze dei cibi. Anche quando e quali cibi possono essere fonte di dubbi e incertezze. Tutto ciò rischia di rovinare un momento di condivisione di crescita che mette le basi per tutta lo sviluppo successivo.
Per conoscere e sentirsi più sicuri proponiamo anche l’intervento della dott.ssa Gaia Milva Bregant, anestesista rianimatore e istruttore BLSD Simeup-AHA sulle corrette manovre di disostruzione pediatrica.